PREMESSA
GESTIRE il FUTURO
Mai come in questo momento storico le prospettive per il futuro appaiono nebulose e indefinite. É in atto un processo di trasformazione della società come la conosciamo che appare incontrollabile e denso di incognite. L'irruzione della intelligenza artificiale in ogni ambito; la transizione ecologica negli apparati industriali, nella mobilità, nella gestione delle risorse; la creazione di nuovi modelli virtuali che suggeriscono ambiti contigui e sostitutivi alla realtà oggettiva. La velocità con cui tutte queste profonde trasformazioni si impongono modificando e stravolgendo le vecchie strutture della società novecentesca creano disorientamento, pessimismo, sfiducia e mancanza di prospettive per il futuro. Ma, come la storia del mondo ci insegna, ogni profonda trasformazione crea nuovi spazi e prospettive illimitate, che vanno intercettate, gestite e messe al servizio di un nuovo sistema di valori, sociali ed economici. Oggi ogni comunità, grande o piccola che sia, si trova ad affrontare una sfida, a operare scelte fondamentali. Aspettare che il futuro ci frani addosso collocandoci in una realtà che non abbiamo scelto o gestire le opportunità anticipando le criticità che si accompagnano inevitabilmente a trasformazioni di tale portata. Abitare una zattera di naufraghi in attesa di vedere all'orizzonte una terra che non c'è più o condurre una nave attrezzata con una rotta precisa in un porto sicuro? La risposta a queste domande può essere una sola ed è per questo che, dopo un'attenta valutazione della situazione attuale e, non ultima, anche delle mie forze, ho deciso di mettere al servizio del mio paese tutta l'energia e l'esperienza manageriale accumulate in tanti anni di lavoro svolto proprio su questo territorio.
MONSUMMANO TERME
La prima impressione di chi entra in città per la prima volta è un senso di vuoto. Monsummano Terme appare quasi disabitata, incorniciata in un'atmosfera statica, in una realtà bloccata. É quello che succede immancabilmente quando una comunità viene amministrata per quasi ottanta anni dalla stessa forza politica, che cambia spesso nome, ma mantiene come unica finalità l'occupazione fine a sé stessa del potere. Dietro questa calma apparente si muovono una società e un’economia opache dove clan, amici, amici degli amici e amichetti dell'ultim'ora, si contendono i favori del padrone del vapore e in questa selva di leggi, leggine e regolamenti è facile che una semplice norma si trasformi per alcuni in un labirinto e per altri in un'autostrada, auspichiamo senza pedaggio. Se per così tanto tempo un diritto si trasforma in un privilegio le forze sane di una comunità perdono propulsione, gli investimenti vengono meno, la speranza di cambiare in meglio le proprie prospettive si riduce a un lumicino che infine si spegne per mancanza di ossigeno. In una società democratica l'alternanza è un elemento fondativo e fondamentale e se questa dinamica si congela per ottanta anni essa diventa una preoccupante anomalia che lascia presupporre un sistema bloccato da reciproche logiche clientelari. Io ritengo che il luogo dove opera un'amministrazione pubblica debba essere una casa di vetro illuminata a giorno. La trasparenza degli atti, la facilità di accesso ad essi, è la base fiduciaria che unisce i cittadini e i loro rappresentanti. Lo slogan elettorale che ho adottato, “LIBERI, TUTTI”, è una suggestione che diventa impegno. La certezza che l'aria è cambiata, che il vento in arrivo è portatore, appunto, di libertà, perché l'unico pregio di una scatola vuota è che può essere riempita con il contributo di tutti, nessuno escluso. Nella mia città non ci sono in cantiere progettualità in nessun ambito: nessuna proiezione nel medio-lungo termine di turismo, cultura, sport, infrastrutture, sociale; niente che attragga finanziamenti, che protegga i più deboli e gli anziani e che rilanci Monsummano Terme in una nuova prospettiva. Il nulla, statico e definitivo mentre l'onda gigantesca del futuro e delle trasformazioni epocali che si trascina dietro è pronta a travolgerci. E forse lo sta già facendo.
Stupisce come la sinistra, a parole così attenta alle condizioni delle classi sociali su cui, per tradizione e ideologia, poggia il proprio consenso, sia completamente indifferente al disagio sociale ed economico prossimo venturo. La massiccia adozione della intelligenza artificiale entro cinque anni, secondo le stime più ottimistiche, eliminerà di fatto tutti i quadri intermedi di ogni azienda. Cittadini che non avranno più un posto nella economia del Paese e che a loro volta azzereranno l'indotto che determinavano. Ma questo è solo un piccolo grande esempio. I servizi agli anziani o ai portatori di handicap, che già oggi sono inadeguati e insufficienti, saranno presto un problema sociale in un Italia che invecchia e ha una percentuale di nuovi nati residuale. Per la professione che svolgo è indispensabile avere una forma mentale capace di prevedere in larghissimo anticipo le crisi e apportare le necessarie contromisure. Sono certo che la mia città può finalmente conquistarsi un ruolo importante e diventare un polo di attrazione nazionale e persino internazionale se contribuiamo tutti insieme a trasformare il nostro desiderio in una realtà migliore.
IDENTITÀ, CULTURA DI RIFERIMENTO E MANIFESTAZIONI
Il primo passo per il rilancio di Monsummano Terme è l'individuazione di elementi identitari forti che rappresentino valori positivi e condivisi. Un vero e proprio ponte verso l'esterno capace di catalizzare interesse valorizzando le eccellenze del territorio e della nostra cultura. I grandi eventi, le idee innovative possono produrre accelerazioni impensabili dal punto di vista sociale, culturale, economico. La condizione irrinunciabile, affinché questo processo si inneschi è che qualsiasi manifestazione si scelga di organizzare, in qualunque ambito, essa deve contenere elementi di assoluta unicità. Per chiarire cosa intendo mi piace riferirmi forse al più importante esempio in tal senso: il “Festival del Cinema per Ragazzi di Giffoni”. Giffoni Valle Piana, in provincia di Salerno, viene definito “comune sparso”, cioè un territorio al cui interno non esiste alcun nucleo abitato principale che possa essere definito capoluogo. Gli abitanti sono poco più di undicimila. Eppure in una condizione tutto sommato pregiudizievole quel piccolo popolo ha creato un evento riconoscibile a livello internazionale, un riferimento culturale assoluto per tutto il mondo che ospita ogni anno personalità ed eccellenze di ogni ambito. Già sento aleggiare i venticelli dei detrattori sullo spreco di risorse pubbliche altrimenti indirizzabili verso il disagio sociale, l'impossibilità di reperire le risorse da parte del nostro comune e via dicendo. Ebbene, il “Festival del Cinema di Giffoni” è gestito e organizzato da una onlus senza fini di lucro e pesa sul bilancio comunale per 0 euro. Questo è un esempio assoluto di un ciclo virtuoso che ricompone in un unico quadro investimenti privati, caratteri identitari forti, cultura di riferimento condivisa e positiva e nessun aggravio di spese per i bilanci pubblici. Per raggiungere certi obbiettivi e concorrere al buon successo di tale linea di indirizzo occorre valorizzare e dare nuovo impulso alle tante professionalità che nel nostro stesso territorio esistono e che oggi sono emarginate o inespresse.